lunedì 13 giugno 2011

Comunicazione di servizio

Sto provando nuovi stili e sfondi per la grafica del blog. Fatemi sapere cosa ne pensate e se avete consigli a proposito. 
Un bacio,
Litha

Spaghetti con le sarde... felici!

C'entra molto poco con la ricetta originale onnivora, ma il pangrattato croccante c'è e questo nome mi sembrava così bello!

Dosi a piacere e ispirazione del momento:
Olio extra vergine d'oliva
Pangrattato
Due spicchi d'aglio
Capperi sotto aceto
Funghi grigliati sott'olio
Peperoncino
Prezzemolo secco tritato, pepe nero, sale q. b.

Tostare il pangrattato senza alcun condimento fino a quando non sarà dorato, quindi trasferirlo in un piatto. Nella  stessa padella soffriggere in olio EVO l'aglio, aggiungere i capperi precedentemente risciacquati e i funghi sminuzzati. Scolare gli spaghetti al dente e ripassarli in padella, aggiungendo prezzemolo, pepe e peperoncino. Spolverizzare con il pangrattato e impiattare.

Questo è stato il mio rapidissimo pranzo mentre attendevo con ansia i risultati dell'affluenza ai referenda. Speriamo bene!!!!

sabato 11 giugno 2011

The Englishman Dumplings - Ravioli ripieni di castraure e patate con ragù di lenticchie



Ieri pomeriggio, mentre portavo a casa la spesa in bici cercando di sopravvivere all'acquazzone a sorpresa, non so perchè mi è venuta in mente questa canzone. Forse mi è tornato in mente quando la ascoltavo con mio padre da bambina, o forse mi sono sentita un po' "estranea" in una città in cui vivo da fuori sede da quasi due anni? Fatto sta che ho inziato a canticchiarla, mentre il diluvio imperversava io pedalavo sulla mia bici sgangherata carica di buste della spesa, e ha continuato a frullarmi in testa anche mente pensavo a cosa preparare per cena.


Da ciò sono nati questi raviolotti, che sono stati anche l'occasione  per provare il mio nuovo utensile da cucina: l'attrezzo chiudi ravioli!
Ma procediamo con la ricetta: ingredienti per due persone.

Impasto
30g farina di riso
70g farina di semola
Un pizzico di sale
Acqua qb

Ripieno
Due patate medie a pasta gialla bio
4 castraure (boccioli di carciofo) bio
Un pizzico di pepe
Sale
Un mazzetto di salvia fresca bio

Sugo
50g di lenticchie
3cm di alga kombu
Due foglie di alloro secche
Cipolla tritata
Due spicchi d'aglio
Due cucchiai d'olio extra vergine d'oliva
Un pizzico di sale
Mezzo cucchiaino di dado fai da te

Procedimento
L'impasto è quasi identico a quello dei ravioli di riso con ripieno verde, senza curcuma. E anche il procediemnto è il medesimo, semplicemente mixare tutti gli ingrendienti secchi e aggiugere acqua quanto basta per ottenere un impasto liscio e omogeneo. Una volta pronto, coprirlo con un telo da cucina e intanto preparare il ripieno. 

Pelare e tagliare a tocchetti le patate e lessarle in acqua bollente salata. A metà cottura (cioè dopo circa 10 minuti) aggiungere le castraure pulite e sminuzzate. Quando tutti gli igredienti saranno teneri scolare e frullare con la salvia fresca  e un pizzico di pepe.
A questo punto siamo pronti per "impacchettare i ravioli" e vi presento lui, il mio fido aiutante in questa fatica:
Ho steso la pasta come al solito con il mattarello, cercando si ottenere una sfoglia il più sottile possibile, da cui ho ricavato dei cerchi di diametro circa uguale a quello dello strumento, con una tazza. 
È consigliabile spolverizzare l'aggeggio con abbondante farina, per evitare che i ravioli restino incollati o si spacchino. Posizioniamo quindi il nostro "raviolo-to-be":
Aggiungiamo nella parte centra le un cucchiaino di ripieno e inumidiamo con acqua un dei lati che andranno a congiungersi:

Delicatamente avviciniamo le due maniglie; ho notato che a questo punto conviene spingero con il dito il ripieno verso gli angoli esterni, così non si rischia che fuoriesce e si ottiene un raviolo ben "imbottito".
E... Clac!
Il nostro raviolo è pronto.

Non ci resta che rimuoverlo delicatamente e procedere alla farcitura di tutti i tondini disponibili. Questa è stata la mia produzione, ho ottenuto 15 pezzi, purtroppo uno si è rotto in cottura ma tutto sommato direi che 7 a persona sono sufficienti.
Tengono meglio la cottura se lasciati essiccare un po', ma l'oretta che mi è servita per cuocere il ragù di lenticchie è bastata.

Uno sguardo nel dettaglio:

Per preparare il sugo di accompagnamento poniamo le lenticchie in una pentola con circa un litro d'acqua e cuociamo per circa 40-50 minuti a fuoco medio basso, da quando inizia a bollire. A metà cottura ho aggiunto l'alga kombu e l'alloro. Quando le lenticchie sono pronte e l'acqua di cottura notevolmente ridotta, in una padella rosoliamo nell'olio l'aglio e la cipolla, aggiungiamo le lenticchie con il loro sughino e lasciamo ridurre. 


Mi era avanzato un po' di ripieno, così l'ho aggiunto al ragù, insieme al dado fatto in casa.
 Intanto lessare i ravioli in abbondante acqua bollente salata per circa 4-5 minuti. Scolateli al dente e aggiungeteli al sugo per una breve mantecatura.
Ed ora, siamo pronti per impiattare!

 E il ripieno:
Chiedo scusa per le pesanti ombre scure nelle foto, purtroppo le ho scattate di sera con luce artifciale al neon e flash. :(

venerdì 10 giugno 2011

Acquisti con il GAS

Oggi sono andata a prendere il secondo ordine che ho effettuato con il Gruppo di Acquisto Solidale della zona. Avevo già partecipato ad un ordine di prova in autunno, ma data la lontananza dal posto dove vivo ho desistito. Ora che sono bici munita però sono potuta diventare membro del gruppo a tutti gli effetti, e questa è la spesa di oggi:

 Il contenuto della cassetta: cipolle, zucchine, scalogni, melanzane, aglio, patate, insalata, castraure (alias boccioli di carciofo), un paio di ravanelli e una manciata delle ultime ciliege. Tutto bio. Poi ci sono anche alcune uova di gallina ruspante allevata a terra.

Le mie aggiunte:
Un mazzo di ravanelli.

Misto per soffritto (io soffriggo moltissimo!!)

La meraviglia dei carciofini che spuntano tra le verdure:



Questo è quanto. Prossimamente le ricette con queste delizie. ;-)

giovedì 2 giugno 2011

Baba Ganoush con pane bat bot

La salsa Baba Ganoujh, Ganoush o molte altre varianti locali è una tipica preparazione mediorientale che ho avuto modo di apprezzare nell'estate 2009 durante il mio viaggio in Oman. Me ne sono innamorata e da allora è diventata una delle mie salsette da aperitivo/antipasto preferite, insieme all'hummus di ceci.


La preparazione è semplicissima.
Ingredienti per la quantità in foto:
Una melanzana lunga
Un cucchiaio d'olio evo
Uno spicchio d'aglio (opzionale)
Un cucchiaino di Tahini (purea di sesamo tostato)
Qualche goccia di succo di limone
Prezzemolo e paprika a piacere
Sale e pepe

Dopo aver lavato e asciugato bene la melanzana, avvolgerla in un foglio di carta dall'alluminio e infornarla a 150° per almeno un'ora, o fino a quando non si sarò completamente ammorbidita (fa fede la prove forchetta). Una volta cotta, tagliarla a metà e con un cucchiaino prelevare la polpa, che si staccherà agevolmente. La buccia rimanente non serve in questa preparazione, io di solito la riciclo tra due fette di pane. Non si butta via niente!
A questo punto amalgamare bene la polpa ottenuta con l'olio, l'aglio tritato, la tahine, il succo di limone e le spezie. per un risultato più "professionale", passate il tutto con un frullatore ad immersione. Io di solito ometto l'aglio, sia perché lo digerisco poco sia perché a molti non piace, ma lo sostituisco con qualche goccia di olio d'oliva aromatizzato.





In Medio Oriente questo piatto viene di solito servito con pita o khubz, pane piatto poco o per niente lievitato. Io ho preparato del pane bat bot, sulla scia di questa ricetta di Cookaround. Dovrebbe trattarsi di una ricetta marocchina, anche se non ho trovato nulla a riguardo cercando sul web prendo per buone le parole di Lunasole. Questo è il mio adattamento.

Ingredienti per due/tre pagnottine:
70g di farina di semola
80g di farina doppio zero
1 cucchiaio (10g) di yogurt
5g di lievito
Un pizzico di sale

Mischiare le due farine, aggiungervi lo yogurt e il lievito sciolto in poca acqua tiepida. Continuare ad aggiungere acqua impastando, aggiungere il sale, fino ad ottenere un impasto morbido e omogeneo che lasceremo lievitare per un paio d'ore. Poi formare delle palline e appiattirle ricavando delle schiacciatine. Attenzione: se le fate un po' più alte durente la cottura si formerà una "tasca" all'nterno, se le fate più sottili resteranno compatte.
Si cuociono in padella, è questa la particoalrità di questo tipo di pane: in una antiaderente preriscaldata senza alcun condimento, a fuoco basso alcuni minuti per lato fino a quando non è dorato.





Cotolette di melanzane con panatura vegan!

Ingredienti per quattro o cinque simil "cotolette":
Una melanzana viola tonda
4-5 fette di scamorza
4-5 cucchiai di farina di fave
Acqua qb
Pangrattato ed eventuale granella di frutta secca per la panatura
Olio d'oliva non extra vergine per friggere

Prima di tutto, tagliare la melanzana a fette spesse circa un centimetro, e porle sotto sale in uno scola pasta, affinché rilascino del liquido scuro e con esso il sapore amaro caratteristico. Dopo alcune ore risciacquarle con acqua corrente e asciugarle bene con un cannovaccio.
Quindi prepariamo tutto il necessario per la panatura, ossia il sostituto vegano delle uova e il mix di pangrattato e frutta secca tritata.
In una ciotolina aggiungiamo acqua alla farina di fave fino a quando non avremo ottenuto una consistenza fluida ma non troppo liquida. Dovrà essere un po' più densa del normale uovo sbattuto.
Ora è il momento di impanare le nostre "cotolette", io le ho fatte in versione "cordon bleu", inserendo una fetta di scamorza tra due di melanzana ma si possono friggere anche ad una ad una e con qualsiasi altro ripieno, l'importante è che sia ben compatto e asciutto, in modo da non fuoriuscire durante la cottura. In ogni caso,occorre immergerle prime nella pastella di farina di fave, passare nel pangrattato e ripetere il procedimento una seconda volta. Nella versione ripiena è importante assicurarsi che i bordi siano ben sigillati facendo "rotolare" le fette nella pastella. La versione ripiena sembrava enorme, ho pensato che non si sarebbero cotte mai e poi mai. Poi per fortuna con il calore si sono un po' ristrette.
Ora è il momento di friggere, in olio d'oliva raffinato, come al solito, fino a quando non saranno dorate.

Ed eccole qui, croccanti e saporite, servite con un'insalata di pomodori.