martedì 1 febbraio 2011

Risotto alle alghe Arame

Qualche tempo fa ho comprato delle alghe al Naturasì, sono ricche di minerali, soprattutto ferro e calcio, ottime quindi per una dieta vegetariana. Ho pensato quindi di fare un risotto "alla pescatora", ovviamente senza pesce o frutti di mare. Avevo a disposizione Alghe Nori, Kombu e Arame. Le prime le avevo già provate con il sushi, e stando ai miei ricordi sbiaditi non ricordano troppo il sapore del mare. poi magari mi sbaglio. La mia scelta è caduta quindi sulle Arame, perché le Kombu dovevano essere tagliate. Che pigrona sono!
La confezione, oltre all'avvertenza di non consumare più di un grammo di alga a settimana per non provocare scompensi tiroidei, indicava un tempo di ammollo di un'ora seguito da 10 minuti di bollitura. Così ho pesato il mio grammo di alga secca (le istruzioni dicevano un cucchiaino, ma non sono riuscita a raccogliere i ramoscelli secchi con le posate quindi ho usato una bilancia) e li ho messi in ammollo per un'ora. Cercando sul web non ho trovato ricette di risotti alle alghe, ma ho pensato di poter evitare i 10 minuti di cottura in acqua bollente e aggiungerle direttamente nella pentola del riso a metà cottura.
Quando è stato il momento di mettersi a cucinare, ero in procinto di sciacquare le alghe quando... Orrore!  Avevano rilasciato una strana gelatina rossastra, puzzolente di ferro in maniera invereconda. Mi sono preoccupata e mi sono rivolta nuovamente a Zio Google. Nessuno al mondo ha mai riportato altri casi simili.
Vabbè, come avrete capito, se sono ancora qui a scrivere non ci sono stati effetti devastanti, ma probabilmente buon parte della mia razione di ferro è finita negli scarichi del lavandino... Col senno di poi, ho trovato altre informazioni riguardo le alghe: il tempo di ammollo consigliato varia a seconda dei siti che ho consultato, ma a quanto pare 10-15 minuti dovrebbero essere sufficienti. Mi servirà di lezione per la prossima volta.

Dunque, tornando alla ricetta. Ho sciacquato le alghe incriminate con acqua corrente fredda, e ho proceduto con la ricetta, i cui ingredienti sono:
80g di riso Roma per risotti
1g di alghe arame precedentemente reidratate
Un cucchiaio di olio extra vergine d'oliva
Due cucchiai di passata di pomodoro
Brodo vegetale
Uno spicchio d'glio
Prezzemolo



Soffriggere uno spicchio d'aglio  nell'olio EVO, dopo alcuni minuti aggiungere il riso e tostarlo a fiamma vivace. Quando avrò iniziato a emanare un odore di noce, aggiungere un mestolo di brodo caldo (che ovviamente si troverà in un'altra pentola sul fuoco). Continuare in questo modo, aggiungendo un mestolo di brodo quando il precedente viene assorbito dal riso. Dopo circa 10 minuti, aggiungere la passata di pomodoro e le alghe, e continuare a mescolare e aggiungere brodo. Quando il riso sarà cotto spegnere il fuoco e mantecare con il prezzemolo.

Le mie impressioni sono state decisamente positive: il piatto mi è piaciuto molto, in realtà le alghe hanno un sapore delicatissimo, che poco ha a che fare con l'olezzo del pesce. Quindi come esperimento è più che promosso, tuttavia, se voglio ottenere un  risotto alla pescatora che sappia davvero di mare, credo che mi convenga aggiugere qualcosa dal sapore più "strong".


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