domenica 30 gennaio 2011

Spaghetti integrali con olive taggiasche, capperi e pinoli

Questa ricetta non ha bisogno di pesare con precisione tutti gli ingredienti. Se ne usa solo... una manciata!

Spaghetti integrali con capperi, olive e pinoli
Ingredienti per due persone:
180g di spaghetti integrali
Una manciata di olive taggiasche in salamoia
Una manciata di capperini sotto aceto
Una manciata di pinoli
Un spicchio d'aglio
Un cucchiaio d'olio EVO

Dopo aver messo la pentola con l'acqua per la pasta sul fuoco, tostare i pinoli in una padella antiaderente. Quando si saranno raffreddati, tritarli (io ho comprato di recente un tritatutto apposta per le mie esigenze lillipuziane) fino a ottenere una granella molto fine. Io preferisco usare semi oleosi ben freddi e asciutti, in modo da ottenere un trito fine e non una crema granulosa. Poi snocciolare le olive (ci vuole poco a farlo con le mani, se sono di buona qualità) e sciacquare i capperini dall'aceto. Tritarli come avete fatto precedentemento con i pinoli, senza bisogno di pulire il contenitore, finiranno comunque nello stesso piatto.
Soffriggere lo spicchio d'aglio in olio extra vergine d'olive, aggiungere i capperi e le olive sminuzzati e cuocere pochi minuti, giusto il tempo che la pasta sia al dente. Tuffare gli spaghetti nel soffritto di olio, olive e capperi, servire il piatto guarnito con il trito di pinoli.

L'ho trovato un piatto dall'esecuzione semplicissima, veloce e "da dispensa" nel senso che si tratta di ingredienti che si possono conservare senza bisogno del frigorifero, se i barattoli sono ancora chiusi. Una manna per me, che quando torno nella mia causa universitaria, vengo assalita dall'angoscia da frigo vuoto e la voglia di fare la spesa sotto i tacchi...
Quindi è proprio la mancanza di ingredineti freschi a penalizzare questa ricetta. Potendo, la abbinerei a una bella insalata mista e colorata.

mercoledì 26 gennaio 2011

Pappardelle di farina di castagne in salsa di porri

Le mia prima pasta fresca fatta in casa! Io adoro la pasta all'uovo, quindi perchè non provare a farla in casa? Tanto più che ho quasi mezzo chilo di farina di castagne da smaltire e un bell'ovetto che attende in frigo.

Per ogni porzione (abbondante) di pasta occorrono:
50 g di semola rimacinata
50 g di farina di castagne
1 uovo di allevamento all'aperto

Il procedimento è molto semplice, o almeno lo è stato è quello che ho utilizzato io, che probabilmente non è troppo ortodosso. Ho semplicemente impastato tutti gli ingredienti, senza preoccuparmi troppo del movimento delle mani, fino a ottenere un impasto morbido e liscio. in seguito l'ho steso con il mio piccolo mattarello su un piano infarinato, cercando di mantenere lo stesso spessore. Ovviamente, essendo la mia prima volta, e non avendo a disposizione la macchina per stendere la sfoglia, il risultato è stato piuttosto "rustico" e irregolare.
Una volta stesa più sottilmente possibile, l'ho lasciata asciugare qualche minuto, poi ho proceduto ad arrotolarla, previa infarinatura, e a tagliare "le striscioline". Poi ho scoperto che erano troppo larghe per essere tagliatelle, quindi le ho ribattezzate pappardelle, forse erroneamente perchè anche in questo caso ho sbagliato le misure.
Dopo il taglio le ho infarinate nuovamente e stese sul piano per qualche ora ad essiccare per bene.
Infine le ho cotte in abboddante acqua salata fino a quando non vengono e galla (circa 3-4 minuti) e le ho condite così:


Ingredienti per la salsa di porri:
Un porro
Due cucchiai d'olio extra vergine d'oliva
Mezzo bicchiere di vino bianco
Mezzo bicchiere di latte di soia
Sale e pepe q.b.

Affettare sottilemnte il porro, eliminando le radici e le foglie verde scuro. Soffriggerlo nell'olio d'oliva, e non appena sarà appassito sfumare con il vino bianco. Infine aggingere il latte di soia, il pizzico di sale e cuocere a fuoco medio per una decina di minuti, fino a quande il altte di soia non si sarà addensato. Infine, scolare la pasta al dente e insaporirla con la salsa e un pizzico di pepe nero in polvere.

martedì 25 gennaio 2011

Risotto con radicchio rosso, gorgonzola e noci

Ingredienti per due persone:
160 g di riso Roma per risotti
Mezzo radicchio rosso
Un cucchiaio di trito di cipolla rossa (Quando ne utilizzo quantità così misere la conservo in frigo per qualche giorno, giusto il tempo di consumarla nelle varie ricette)
Mezzo bicchiere di vino bianco
40 g di Gorgonzola
10 gherigli di noci
Acqua calda
Dado vegetale granulare bio


Ponete una capiente pentola sul fuoco e fate un buon brodo vegetale. oppure, se come me andate di fretta e avete del dado biologico da smaltire, in attesa di preparare il vostro homemade, mettete a bollire solo dell'acqua, il dado lo aggiungeremo direttamente al risotto.
Mentre l'acqua raggiunge il bollore, tritare la cipolla e affettare il radicchio in striscioline sottili, e soffriggere il tutto in olio EVO. Una volta appassito il radicchio e rosolata la cipolla, si può tostare il riso per qualche minuto. Poi ha inizio il rito del risotto: si aggiunge il brodo (o l'acqua nel nostro caso) un mestolino alla volta, mescolando e coccolando il riso con una spatola di legno, senza distrarci nemmeno per un secondo. Non appena il riso ha assorbito quasi tutto il liquido è il momento di aggiungerne un altro, fino a quando non sarà cotto. Ci vorranno circa 20 minuti. A metà cottura io aggiungo un cucchiaino di dado bio.
Un volta terminata la cottura, il risotto può essere mantecato con il gorgonzola a fuoco spento e, infine, si aggiungono i gherigli di noci.


Ho straordinariamente rivalutato il radicchio. Non lo amo particolarmente nelle insalate, il suo retrogusto amaro mi disturba. Invece devo ammettere che con il gorgonzola è un abbinamento piuttosto azzeccato, è come se la componente amarognola in un certo senso "ripulisse" il palato dal gusto grasso del formaggio e delle noci.

lunedì 24 gennaio 2011

Tofu, seitan e altre stranezze...

E anche la seconda settimana veg è andata!
In quest'ultima settimana ho provato i burger di seitan e spinaci e li ho trovati ottimi! Niente a che vedere con le fettine gommose assaggiate mesi fa!
Poi ho provato una nuova ricetta con il tofu. L'avevo già gustato fritto e come ingrediente per le polpette di fave fresche, questa volta l'ho cucinato con un sughino di verdure.

Tofu alle due cipolle e melanzane

Ingredienti per un solo piatto unico o un secondo per due:
100g di tofu
Mezza cipolla rossa
Mezza cipolla dorata
Una piccola melanzana
Olio extra vergine d'oliva
100 ml di passata di pomodoro
Un pizzico di sale
Pepe, erba cipollina e prezzemolo a piacere.

Per prima cosa, se avete la fortuna di avere sottomano una bella melanzana biologica, tagliatela a grossi fiammiferi e poneteli a spurgare sosparsi di sale grosso in uno scolapasta, coperti con un piatto sopra il quale avrete sistemato un peso, per almeno mezz'ora. Purtroppo con i pessimi prodotti del supermercato questa operazione non è necessaria, anzi vi consiglio di usare una melanzana intera perché, per quanto possa essere enorme, perderà moltissima acqua durante la cottura.
Soffriggete le cipolle affettate finemente nell'olio per alcuni minuti, poi aggiungete la melanzana dopo averla sciacquata sotto acqua corrente e rosolate a fuoco vivo per qualche istante. Aggiungete la passata di pomodoro e cuocete con coperchio a fuoco medio basso, per circa una ventina di minuti. Aggiungete brodo caldo o acqua se il sugo dovesse asciugarsi troppo. Intanto affettate il panetto di tofu e unitelo agli ingredienti in padella una volta trascorso il tempo di cottura. Aggiunger un pizzico di sale e alzare il fuoco per alcuni minuti, per dare tempo al tofu di insaporirsi e al sugo di addensarsi. Guarnire il piatto con erba cipollina, pepe e prezzemolo.

martedì 18 gennaio 2011

Morto un blog se ne fa un altro...

La mia prima settimana vegetariana volge al termine, e devo dire di essere alquanto soddisfatta. Non ho vacillato nemmeno per un attimo, sebbene mi sia trovata più volte sotto il naso fumanti pietanze onnivore che con i loro suadenti effluvi cercavano di indurmi in tentazione. Ma questa volta non ci sono riuscite. Questa volta sono più motivata e più sicura della mia scelta. Ovviamente il mio vecchio blog onnivoro è stato abbandonato, e già da qualche mese. Ve ne eravate accorti, eh? Ma dato che siamo in ambito di vegetarismo, bio-ecologia, e approccio sostenibile al mondo (sì, questo blog tratterà anche questo, ed altro) credo proprio che riciclerò alcune delle ricette che vi avevo già proposto, giacché riciclare è sempre un bene!

Intanto la mia meat-free-week è iniziata con una ricettina semplice semplice, che vi ripropongo senza grandi pretese, e senza grandi ingredienti, 'ché la crisi è ancora tutta qui e noi non stiamo di certo a pettinare le bambole.

Tagliatelle ai funghi e latte di soia


Ingredienti per una studentessa distratta alle prese con un esame impossibile:
80 g di tagliatelle all'uovo secche
150g di funghi champignon surgelati
Due spicchi d'aglio
Un filo d'olio extra vergine d'oliva
Mezzo bicchiere di latte di soia
Un cucchiaio di pecorino toscano grattugiato
Prezzemolo secco, pepe nero macinato

Porre i funghi ancora surgelati un uno scolapasta e sciacquare sotto acqua corrente. Non mi piace l'acquetta scura che tirano fuori durante la cottura, quindi quando non ho a disposizione funghi freschi faccio così. Mentre i funghi attendono pazienti nel lavello, mettere sul fuoco una capiente pentola per l'acqua di cottura. In una padella anti aderente far soffriggere gli spicchi d'aglio schiacciati per pochi minuti, quindi aggiungere i funghi, non fa nulla se sono ancora congelati. Quando i funghi avranno iniziato a cuocere e si saranno ridotti leggermente di volume, aggiungere il latte di soia. In pochi minuti il sugo si addenserà, e potrete aggiungere il pecorino grattugiato. Nel frattempo avrete sicuramente già notato che l'acqua bolle ed è tempo di calare la pasta e aggiungere il sale (volendo anche al sugo, è risaputo che io mangio poco salato). Scolate la pasta al dente e passatela in padella con il condimento per qualche secondo. Infine, a fuoco spento, aggiungere il pepe e il prezzemolo. Ora rilassatevi e gustate questo piatto in tutto il suo sedicente sapore di bosco.