domenica 18 dicembre 2011

Hummus alla mia maniera

Ingredienti per la quantità in foto (antipasto/aperitivo per due persone):
Una confezione di ceci lessati in scatola
Un cucchiaio di olio extra vergine d'oliva
Il succo di mezzo limone
Un cucchiaino di Tahine
Uno spicchio d'aglio (facoltativo)
Un pizzico di sale, se necessario

Sgocciolare i ceci del liquido di governo e frullarli con l'olio, la tahine, il succo di limone e l'aglio, aggiungendo un cucchiaio d'acqua, se necessario, per ottenere la consistenza di una crema. Io per praticità uso il minipimer.
Conservare in frigorifero in un contenitore ermetico per qualche ora, fino al momento di servire. Volendo guarnire il piatto da portata con un filo d'olio, prezzemolo, paprika e altre spezie a piacere.
Ideale come antipasto o da servire durante aperitivi, buffet e cene in piedi, per accompagnare verdurine crude, pane bat bot o farcire tramezzini.

domenica 27 novembre 2011

Tempeh marinato con patate

La stagione fredda porta con sé voglia di tisane, minestre e... stufati!

Dosi per due persone:
300g di tempeh
Due patate medie
Un cucchiaio di salsa di soia
Mezza cipolla bianca
Un cucchiaio d'olio extra vergine d'oliva più un filo per la padella
Un cucchiaio di galangal in polvere
Uno spicchio d'aglio
Mezza tazza di brodo vegetale
Un rametto di rosmarino
Pepe

Con almeno un  paio d'ore d'anticipo preparare la marinata a base di olio, salsa di soia, galangal e aglio, e utilizzarla per insaporire il tempeh tagliato a listarelle in una ciotola, conservandola in frigo. Quando arriva il momento di iniziare a cucinare, sbollentare le patate tagliate a tocchetti di 3cm di lato in acqua bollente salata per cinque minuti. Nel frattempo far appassire la cipolla tritata con un filo d'olio e aggiungere il tempeh, il brodo e il rosmarino. Cuocere a fuoco vivace per dieci minuti, aggiungere le patate e quindi continuare la cottura fino a quando queste ultime non saranno cotte il sugo ristretto. Aggiungere una parte della marinata per insaporire e il pepe.
Servire con insalata fresca (nella foto c'è anche una pagnotta cotta con il metodo del pane bat bot in padella).

Il panino imbottito:

Il Tempeh è una praparazione indonesiana a base di fagioli di soya. Questi vengono fatti fermentare per alcune oore con spore fungine, fino a quando il micelio non forma un panetto compatto. La fermentazione rende le caratteristiche nutrizionali della soya più biodisponibili, ed alcuni recenti studi sembrerebbero indicare i funghi responsabili della fermentazione come possibili produttori di Vit. B12.
Dal punto di vista gastonomico è un eccellente sostituto della carne, sia a livello proteico che "visivo", in quanto si presta a preparazioni come carbonara, amatriciana, spezzatini, stufati e cotolette.

Morbide tigelle all'olio

Le tigelle sono una preparazione tipica Emiliana, originaria dell'appennino modenese ma conosciuta e apprezzata anche fuori dalla regione. La ricetta tradizionale prevede l'uso dello strutto, tuttavia è possibile trovare in commercio numerosissime marche che propongono la ricetta a base di olio d'oliva.

Questa è la mia versione, il risultato è strepitosamente morbido (forse un po' troppo rispetto alla versione tradizionale, ma a me piacciono così).

Ingredienti per una ventina di tigelle di medie dimensioni.
130g farina 00
20g fiocchi di patate bio
3g lievito di birra fresco
Un pizzico di zucchero
3 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
Due pizzichi di sale
acqua tiepida q.b.

In una ciotola mixare la farina, i fiocchi di patate e lo zucchero; intanto sciogliere il lievito in una tazzina d'acqua tiepida e aggiungerlo insieme all'olio. Impastare bene aggiungendo altra acqua se necessario. Infine unire il sale e continuare a manipolare fino ad ottenere una palla liscia e morbida, come l'impasto del pane. Lasciar riposare coperto in un luogo tiepido e asciutto per un paio d'ore, per permettere la lievitazione. Trascorso questo tempo, stendere l'impasto su un piano infarinato e ricavare dei tondini servendosi di un bicchiere come stampo.  
Riscaldare sul fornello una pentola antiaderente, una piastra per le crepes o il tradizionale testo. Quando sarà diventato rovente cuocere le tigelle su entrambi i lati a fuoco basso, in modo che cuociano anche all'interno. Sarà necessario girarle qualche volta fino a quando non saranno dorate. Sostanzialmente il metodo di cottura e molto simile a quello del pane Bat Bot.

Solitamente vengono servite con salumi tipici, ma ovviamente io preferisco companatici alternativi. In questo caso si tratta di Affettato di Muscolo di Grano tipo bresaola, ma anche hummus, baba ganouj, verdure e funghi grigliati o sott'olio vanno benone.

martedì 22 novembre 2011

Tagliatelle alla boscaiola vegan


Io adoro i funghi. Credo di esserne diventata dipendente ormai. L'Autunno inoltrato è il periodo migliore per gustarli, ma, tra esperimenti e infinite variazioni, la mia ricetta preferita rimane questa boscaiola vegan, semplice e veloce.


Dosi per due affamati cosmici:
250 g di tagliatelle di semola di grano duro
200 g funghi porcini surgelati 
200 mL besciamella vegan
50g affettato di mopur (opzionale, o sostituibile con seitan, muscolo di grano, bistecchine o hamburger di soia sminuzzati)
Uno scalogno
Un cucchiaio d'olio extra vergine d'oliva
Un cucchiaio di salsa di soia
Due cucchiaini di alga Arame secca fatta rinvenire in acqua fredda per qualche minuto.
Pepe e prezzemolo tritato a discrezione del cuoco

Far appassire lo scalogno tritato nell'olio extra vergine d'oliva, aggiungere i funghi precedentemente risciacquati sotto acqua corrente, la salsa di soya e cuocere con coperchio per circa 10 minuti. In un'altra padella, rosolare il mopur tagliato a striscioline con un goccio d'olio, fino a quando non diventa croccante, e metterlo da parte. Io preferisco utilizzare questo metodo per non rischiare di "ammollare" l'affettato con l'umidità dei funghi. Una volta che questi ultimi saranno cotti, aggiungere l'alga Arame sminuzzata, la besciamella e, poco prima di mantecare la pasta, il mopur croccante. Attenzione a non far asciugare troppo il sugo, o la pasta risulterà troppo asciutta! Infine, unire al condimento prepararto le tagliatelle al dente, e se necessario, qualche cucchiaio d'acqua di cottura della pasta. Spolverizzare con pepe, impiattare e servire:
Dettaglio sulla forchettata:

domenica 2 ottobre 2011

Insalata di farro "The End of the Summer"

L'estate è finita già da un pezzo, anche se dalle temperature torride degli ultimi giorni non si direbbe. Avevo preparato questo piatto all'inizio di settembre, ma a giudicare dal cielo terso di questa calda domenica ottobrina non sarà totalmente fuori luogo riproporvelo. Si tratta di un'insalata tiepida che porta il nome di una splendida canzone dei Cocoanut Groove, "The End of Summer on Bookbinder Road".

Ingredienti per due persone:
150g farro
150g fagioli borlotti freschi sgranati
Un pezzetto di alga kombu
Una zucchina grande o due piccole
Una decina di pomodorini
Un filo d'olio extra vergine d'oliva
Sale e pepe
Aneto secco
Qualche goccia di succo di limone


Il procedimento
Rosolare le zucchine tagliate a cubetti in padella senza alcun condimento, aggiungere due bicchieri d'acqua e cuocere a fuoco lento con coperchio per circa 20 minuti, o comunque fino a che non saranno diventate tenere. Frullatele con un pizzico di sale, pepe, limone e aneto a piacere.
Intanto lessare i fagioli in abbondante acqua,  per circa un'ora, insieme all'alga kombu. Rosolare il farro in una padella antiaderente per qualche minuto, aggiungere un paio di mestolate dell''acqua calda dei fagioli e cuocere coperto a fuoco lento per circa 20 minuti, come alla maniera Pilaw. Condire il farro al dente con i fagioli, il pesto di zucchine, un filo d'olio extra vergine d'oliva e i pomodorini tagliati a pezzetti a crudo. Aggiungere sale a vostro gusto e il limone.


I sapori
Adoro associare i sapori farinosi e corposi di legumi e cereali alla freschezza  lievemente acidula del pomodoro fresco, enfatizzata dall'uso del succo di limone, trovo che "ripulisca" un po' il palato dall'alta quota di carboidrati che caratterizza il piatto. Il pesto di zucchine lega il tutto, insieme a un filo del buonissimo olio della nonna.
L'aneto: non ho ancora avuto la possibilità di provare quello fresco, ma devo dire che quello secco si sposa magnificamente con le zucchine  (ricetta" rubata" in un ristorante Greco) e, ovviamente, con i finocchi in insalata.

lunedì 13 giugno 2011

Comunicazione di servizio

Sto provando nuovi stili e sfondi per la grafica del blog. Fatemi sapere cosa ne pensate e se avete consigli a proposito. 
Un bacio,
Litha

Spaghetti con le sarde... felici!

C'entra molto poco con la ricetta originale onnivora, ma il pangrattato croccante c'è e questo nome mi sembrava così bello!

Dosi a piacere e ispirazione del momento:
Olio extra vergine d'oliva
Pangrattato
Due spicchi d'aglio
Capperi sotto aceto
Funghi grigliati sott'olio
Peperoncino
Prezzemolo secco tritato, pepe nero, sale q. b.

Tostare il pangrattato senza alcun condimento fino a quando non sarà dorato, quindi trasferirlo in un piatto. Nella  stessa padella soffriggere in olio EVO l'aglio, aggiungere i capperi precedentemente risciacquati e i funghi sminuzzati. Scolare gli spaghetti al dente e ripassarli in padella, aggiungendo prezzemolo, pepe e peperoncino. Spolverizzare con il pangrattato e impiattare.

Questo è stato il mio rapidissimo pranzo mentre attendevo con ansia i risultati dell'affluenza ai referenda. Speriamo bene!!!!

sabato 11 giugno 2011

The Englishman Dumplings - Ravioli ripieni di castraure e patate con ragù di lenticchie



Ieri pomeriggio, mentre portavo a casa la spesa in bici cercando di sopravvivere all'acquazzone a sorpresa, non so perchè mi è venuta in mente questa canzone. Forse mi è tornato in mente quando la ascoltavo con mio padre da bambina, o forse mi sono sentita un po' "estranea" in una città in cui vivo da fuori sede da quasi due anni? Fatto sta che ho inziato a canticchiarla, mentre il diluvio imperversava io pedalavo sulla mia bici sgangherata carica di buste della spesa, e ha continuato a frullarmi in testa anche mente pensavo a cosa preparare per cena.


Da ciò sono nati questi raviolotti, che sono stati anche l'occasione  per provare il mio nuovo utensile da cucina: l'attrezzo chiudi ravioli!
Ma procediamo con la ricetta: ingredienti per due persone.

Impasto
30g farina di riso
70g farina di semola
Un pizzico di sale
Acqua qb

Ripieno
Due patate medie a pasta gialla bio
4 castraure (boccioli di carciofo) bio
Un pizzico di pepe
Sale
Un mazzetto di salvia fresca bio

Sugo
50g di lenticchie
3cm di alga kombu
Due foglie di alloro secche
Cipolla tritata
Due spicchi d'aglio
Due cucchiai d'olio extra vergine d'oliva
Un pizzico di sale
Mezzo cucchiaino di dado fai da te

Procedimento
L'impasto è quasi identico a quello dei ravioli di riso con ripieno verde, senza curcuma. E anche il procediemnto è il medesimo, semplicemente mixare tutti gli ingrendienti secchi e aggiugere acqua quanto basta per ottenere un impasto liscio e omogeneo. Una volta pronto, coprirlo con un telo da cucina e intanto preparare il ripieno. 

Pelare e tagliare a tocchetti le patate e lessarle in acqua bollente salata. A metà cottura (cioè dopo circa 10 minuti) aggiungere le castraure pulite e sminuzzate. Quando tutti gli igredienti saranno teneri scolare e frullare con la salvia fresca  e un pizzico di pepe.
A questo punto siamo pronti per "impacchettare i ravioli" e vi presento lui, il mio fido aiutante in questa fatica:
Ho steso la pasta come al solito con il mattarello, cercando si ottenere una sfoglia il più sottile possibile, da cui ho ricavato dei cerchi di diametro circa uguale a quello dello strumento, con una tazza. 
È consigliabile spolverizzare l'aggeggio con abbondante farina, per evitare che i ravioli restino incollati o si spacchino. Posizioniamo quindi il nostro "raviolo-to-be":
Aggiungiamo nella parte centra le un cucchiaino di ripieno e inumidiamo con acqua un dei lati che andranno a congiungersi:

Delicatamente avviciniamo le due maniglie; ho notato che a questo punto conviene spingero con il dito il ripieno verso gli angoli esterni, così non si rischia che fuoriesce e si ottiene un raviolo ben "imbottito".
E... Clac!
Il nostro raviolo è pronto.

Non ci resta che rimuoverlo delicatamente e procedere alla farcitura di tutti i tondini disponibili. Questa è stata la mia produzione, ho ottenuto 15 pezzi, purtroppo uno si è rotto in cottura ma tutto sommato direi che 7 a persona sono sufficienti.
Tengono meglio la cottura se lasciati essiccare un po', ma l'oretta che mi è servita per cuocere il ragù di lenticchie è bastata.

Uno sguardo nel dettaglio:

Per preparare il sugo di accompagnamento poniamo le lenticchie in una pentola con circa un litro d'acqua e cuociamo per circa 40-50 minuti a fuoco medio basso, da quando inizia a bollire. A metà cottura ho aggiunto l'alga kombu e l'alloro. Quando le lenticchie sono pronte e l'acqua di cottura notevolmente ridotta, in una padella rosoliamo nell'olio l'aglio e la cipolla, aggiungiamo le lenticchie con il loro sughino e lasciamo ridurre. 


Mi era avanzato un po' di ripieno, così l'ho aggiunto al ragù, insieme al dado fatto in casa.
 Intanto lessare i ravioli in abbondante acqua bollente salata per circa 4-5 minuti. Scolateli al dente e aggiungeteli al sugo per una breve mantecatura.
Ed ora, siamo pronti per impiattare!

 E il ripieno:
Chiedo scusa per le pesanti ombre scure nelle foto, purtroppo le ho scattate di sera con luce artifciale al neon e flash. :(

venerdì 10 giugno 2011

Acquisti con il GAS

Oggi sono andata a prendere il secondo ordine che ho effettuato con il Gruppo di Acquisto Solidale della zona. Avevo già partecipato ad un ordine di prova in autunno, ma data la lontananza dal posto dove vivo ho desistito. Ora che sono bici munita però sono potuta diventare membro del gruppo a tutti gli effetti, e questa è la spesa di oggi:

 Il contenuto della cassetta: cipolle, zucchine, scalogni, melanzane, aglio, patate, insalata, castraure (alias boccioli di carciofo), un paio di ravanelli e una manciata delle ultime ciliege. Tutto bio. Poi ci sono anche alcune uova di gallina ruspante allevata a terra.

Le mie aggiunte:
Un mazzo di ravanelli.

Misto per soffritto (io soffriggo moltissimo!!)

La meraviglia dei carciofini che spuntano tra le verdure:



Questo è quanto. Prossimamente le ricette con queste delizie. ;-)

giovedì 2 giugno 2011

Baba Ganoush con pane bat bot

La salsa Baba Ganoujh, Ganoush o molte altre varianti locali è una tipica preparazione mediorientale che ho avuto modo di apprezzare nell'estate 2009 durante il mio viaggio in Oman. Me ne sono innamorata e da allora è diventata una delle mie salsette da aperitivo/antipasto preferite, insieme all'hummus di ceci.


La preparazione è semplicissima.
Ingredienti per la quantità in foto:
Una melanzana lunga
Un cucchiaio d'olio evo
Uno spicchio d'aglio (opzionale)
Un cucchiaino di Tahini (purea di sesamo tostato)
Qualche goccia di succo di limone
Prezzemolo e paprika a piacere
Sale e pepe

Dopo aver lavato e asciugato bene la melanzana, avvolgerla in un foglio di carta dall'alluminio e infornarla a 150° per almeno un'ora, o fino a quando non si sarò completamente ammorbidita (fa fede la prove forchetta). Una volta cotta, tagliarla a metà e con un cucchiaino prelevare la polpa, che si staccherà agevolmente. La buccia rimanente non serve in questa preparazione, io di solito la riciclo tra due fette di pane. Non si butta via niente!
A questo punto amalgamare bene la polpa ottenuta con l'olio, l'aglio tritato, la tahine, il succo di limone e le spezie. per un risultato più "professionale", passate il tutto con un frullatore ad immersione. Io di solito ometto l'aglio, sia perché lo digerisco poco sia perché a molti non piace, ma lo sostituisco con qualche goccia di olio d'oliva aromatizzato.





In Medio Oriente questo piatto viene di solito servito con pita o khubz, pane piatto poco o per niente lievitato. Io ho preparato del pane bat bot, sulla scia di questa ricetta di Cookaround. Dovrebbe trattarsi di una ricetta marocchina, anche se non ho trovato nulla a riguardo cercando sul web prendo per buone le parole di Lunasole. Questo è il mio adattamento.

Ingredienti per due/tre pagnottine:
70g di farina di semola
80g di farina doppio zero
1 cucchiaio (10g) di yogurt
5g di lievito
Un pizzico di sale

Mischiare le due farine, aggiungervi lo yogurt e il lievito sciolto in poca acqua tiepida. Continuare ad aggiungere acqua impastando, aggiungere il sale, fino ad ottenere un impasto morbido e omogeneo che lasceremo lievitare per un paio d'ore. Poi formare delle palline e appiattirle ricavando delle schiacciatine. Attenzione: se le fate un po' più alte durente la cottura si formerà una "tasca" all'nterno, se le fate più sottili resteranno compatte.
Si cuociono in padella, è questa la particoalrità di questo tipo di pane: in una antiaderente preriscaldata senza alcun condimento, a fuoco basso alcuni minuti per lato fino a quando non è dorato.





Cotolette di melanzane con panatura vegan!

Ingredienti per quattro o cinque simil "cotolette":
Una melanzana viola tonda
4-5 fette di scamorza
4-5 cucchiai di farina di fave
Acqua qb
Pangrattato ed eventuale granella di frutta secca per la panatura
Olio d'oliva non extra vergine per friggere

Prima di tutto, tagliare la melanzana a fette spesse circa un centimetro, e porle sotto sale in uno scola pasta, affinché rilascino del liquido scuro e con esso il sapore amaro caratteristico. Dopo alcune ore risciacquarle con acqua corrente e asciugarle bene con un cannovaccio.
Quindi prepariamo tutto il necessario per la panatura, ossia il sostituto vegano delle uova e il mix di pangrattato e frutta secca tritata.
In una ciotolina aggiungiamo acqua alla farina di fave fino a quando non avremo ottenuto una consistenza fluida ma non troppo liquida. Dovrà essere un po' più densa del normale uovo sbattuto.
Ora è il momento di impanare le nostre "cotolette", io le ho fatte in versione "cordon bleu", inserendo una fetta di scamorza tra due di melanzana ma si possono friggere anche ad una ad una e con qualsiasi altro ripieno, l'importante è che sia ben compatto e asciutto, in modo da non fuoriuscire durante la cottura. In ogni caso,occorre immergerle prime nella pastella di farina di fave, passare nel pangrattato e ripetere il procedimento una seconda volta. Nella versione ripiena è importante assicurarsi che i bordi siano ben sigillati facendo "rotolare" le fette nella pastella. La versione ripiena sembrava enorme, ho pensato che non si sarebbero cotte mai e poi mai. Poi per fortuna con il calore si sono un po' ristrette.
Ora è il momento di friggere, in olio d'oliva raffinato, come al solito, fino a quando non saranno dorate.

Ed eccole qui, croccanti e saporite, servite con un'insalata di pomodori. 

martedì 31 maggio 2011

Spaghetti al pesto di zucchine e aneto

Chiedo scusa per queste assenze prolungate, purtroppo gli impegni universitari sono pressanti, continuo a fare foto e appuntare ricette, ma di rado ho il tempo di riordinare il tutto e pubblicare. Per farmi perdonare vi presento una ricetta estiva preparata con il mio formato di pasta preferito: gli spaghetti! Eh sì, chi ha la (s)fortuna di seguirmi anche su Facebook saprà che la maggior parte della pasta che cucino ha una forma allungata e sottile.


Ingredienti per due persone:
180 g di spaghetti
Due zucchine
Un cipollotto
Due spicchi d'aglio
Un cucchiaio d'olio extra vergine d'oliva
Un goccio di latte di soia o acqua se occorre
Un rametto di aneto fresco o, in mancanza, mezzo cucchiaino di quello secco
Un pizzico di pepe nero
Mezzo cucchiaino di insaporitore di verdure fatto in casa
Un pizzico di sale rosa (opzionale)

In un padella rosolare lo spicchio d'aglio sbucciato e il cipollotto tritato con l'olio d'oliva. Dopo pochi minuti aggiungere le zucchine grattugiate con una grattugia a fori grossi, saltarle e cuocere a fuoco lento par alcuni minuti, aggiungendo l'insaporitore ed eventualmente latte di soia o acqua se si asciugano troppo. Dopo una decina di minuti dovrebbero essere cotte, raggiungendo una consistenza cremosa. Per accelerare la cottura si può passare il tutto con il frullatore ad immersione, per ottenere una crema liscia e omogenea. Se il nostro gusto lo richiede,  aggiungiamo un altro po' di sale.
Terminata la cottura,unire l'aneto e il pepe. Non ci resta ora che cuocere gli spaghetti al dente e condirli con il pesto preparato.



 Uno sguardo nel dettaglio:


Variazione con zucchine tonde e aggiunta di piselli e capperini sotto aceto:

lunedì 18 aprile 2011

Ravioli di farina di riso con ripieno verde


Sono in ritardo, sono in ritardo sono in ritardoooooo! Inutile, continuo a pubblicare ricette con settimane di ritardo, tra lezioni all'università, studio e esami in arrivo, il tempo scarseggia. Questa è stata la prima ricetta realizzata con la  farina di riso,  in seguito ho provato anche impasti lievitati (che chissà quando avrete modo di ammirare, ehehe) ma devo dire che la preferisco per la pasta fresca, rende l'impasto morbidissimo e malleabile, senza bisogno di usare uova, si stende anche abbastanza sottile, una meraviglia...
Ma procediamo con la ricetta:
Per due porzioni di impasto occorrono:
70g di farina 00 manitoba
30g di farina di riso
Un pizzico di curcuma, per dare un po' di colore (opzionale)
Acqua q.b.

Per il ripieno:
500g si spinaci freschi
150 g di rucola fresca
Sale e pepe

Per il ragù:
250 mL di passata di pomodoro
500 mL di acqua
Due cucchiai di olio extra vergine d'oliva
Un cucchiaino di dado vegetale fatto in casa
Uno scalogno
Un salsiccia di mopur
Due foglie di alloro secco

Per guarnire:
Gomasio

Aggiungere al mix di farine ed eventuale curcuma acqua tiepida quanto basta ed impastare fino ad ottenere una palla liscia e morbida.

Lasciarla riposare per un quarto d'ora, intanto preparare il ripieno: in una capace padella antiaderente porre gli spinaci, senza alcun tipo di grasso né acqua, si ridurranno di volume rilasciando liquido per la cottura.
Dopo una ventina di minuti, quando saranno cotti, raffreddateli sotto acqua corrente fredda e strizzateli, aggiungete la rucola, sale e pepe a vostro piacimento; è importante che il ripieno non sia troppo umido, altrimenti quando cercherete di chiudere i "panzerotti" vi si sfalderanno tra le mani.  

Stendere l'impasto in una sfoglia sottile, e ritagliare dei cerchi.
Io ho usato un bicchiere di vetro come formina, volevo farli a forma di mezzaluna.
Tuttavia se possedete quell'attrezzo per fare i ravioli o volete cimentarvi nei tortelli, non dimenticate di farmi sapere come sono venuti, magari postando una fotina!).

Porre al centro di ogni ritaglio di pasta una pallina di ripieno verde, inumidire i bordi del raviolo con acqua e chiuderlo facendo combaciare i bordi da un lato, a formare una mezzaluna. Rimpastare i ritagli avanzati e ripetere l'operazione stesura/ritaglio/rimpasto.Una volta finito, consiglio di farli seccare per almeno mezzora, così non rischiate disastri in cottura. Conservateli in frigo se non li mangiate subito, fino al giono dopo.
Quelli in foto a destra sono i migliori che sono riuscita a fare, sotto invece l'intera produzione (le palline sono due ravioli suicidi nel quale il ripieno troppo umido, complici le mie mani impasticciate, ha finito per ammollare l'impasto rendendo necessario un rattoppo d'emergenza con i ritagli finali di pasta).
Bianco su bianco si vede poco lo so, ma li avevo appena spolverati con farina di riso per impedire che si attaccassero fra loro. Ho provato ad aumentare il contrasto e la saturazione della foto ma il risultato varia poco.

Ora prepariamo il sugo, dato il ripieno fresco e leggero, ho azzardato un ragù nell'intento di consumare l'ultima salsiccia di mopur, che devo dire espleta molto meglio la sua funzione di surrogato veg meglio sminuzzato e condito che con ketchup e insalata dentro un panino...
Tuttavia anche in padella con olio (o margarina) e salvia avrebbero fatto la loro figura, soprattutto se nel ripieno avessi messo anche del tofu, che non avevo. Veganizzazione perfetta dei tortelli ricotta e spinaci!

Per quanto riguarda il finto ragù, rosolare in abbondante olio EVO lo scalogno tritato e la salsiccia sbriciolata, per qualche minuto. Aggiungere la passata di pomodoro, l'acqua, il dado vegetale e le foglie di alloro. Cuocere a fuoco moderato con coperchio per circa venti minuti, o fino a quando non si sarà ristretto, così:
Cuocere i ravioli in abbondante acqua bollente salata  fino a quando non salgono a galla (2 o 3 minuti), scolarli e tuffarli nel sugo, per mantecarli bene. Guarnire il piatto con un'abbondante spolverata di gomasio, se piace, sennò anche un trito di mandorle tostate e pinoli andrà benissimo.
Una visione del piatto d'insieme, un po' incasinata ma avevo fame e il piatto non voleva saperne di farsi fotografare, è poco bello esteticamente, facciamo finta che il soggetto della foto sia il secondo raviolo dall'alto, che è stato così carino da mettersi in posa, mentre gli altri rotolavano allegramente nel ragù senza alcun ritegno...

In realtà non sono venuti così gialli, ecco cosa succede a fare le foto di sera con la luce artificiale. Uno sguardo "al morso", la foto è simile alla prima del post eccetto per la sfocatura sul ripieno, ma ci tenevo troppo a mostrare la rucoletta ancora verde e fresca, si cuociono così in fretta che non ha il tempo di appassire. Da sbafarsene una doppia porzione!

domenica 17 aprile 2011

Patate e cipolle al forno con le briciole

Questa ricetta è talmente semplice che quasi mi vergogno a pubblicarla... Però mi piace talmente tanto che la posto lo stesso!


Ingredienti per una teglia da 4-6 porzioni:
5 patate a pasta gialla, per intenderci quelle un po' più compatte che non si sfaldano in cottura
1 cipolla media
Due cucchiai d'olio d'oliova extra vergine
Due cucchiai di pangrattato
Un rametto di rosmarino
Un cucchiaino di paprika dolce
Sale
Pepe

Pelare le patate e tagliarle in pezzi di media grandezza. Affettare la cipolla per lungo in modo da ottenere sottili spicchi dalle foglie. Porre tutto una teglia da forno e aggiungere l'olio, il pangrattato, gli aromi, le spezie e il sale. Amalgamare energicamente con un cucchiaio di legno facendo in modo che ogni pezzo sia ben oliato e cosparso di pangrattato.
Cuocere in forno a 200° mescolando ogni tanto, fino a quando le patate non saranno croccanti fuori ma tenere dentro (infilzandole con la forchetta non oppongono resistenza) e le cipolle ben dorate.


Trucchi per la buona riuscita delle patate al forno
Penso di averlo già detto ai quattro venti, ma ve lo ripeto: la mia vecchia cucina universitaria è dotata di un altrettanto vecchio forno a gas, in grado di irradiare calore solo nella parte bassa. Sarebbe a dire che spesso e volentieri mangiamo cibi cotti che all'apparenza sembrano crudi, perché restano pallidi in superficie e non c'è alcuna possibilità di grigliare le pietanze, anzi bisogna prestare molta attenzione affinché non si brucino sotto rimanendo crude sopra.
Un altro problema è la rapida deumidificazione, con conseguente produzione di panini e focacce pallidi e secchi già appena sfornati. Dopo varie prove e tentativi i miei coinquilini ed io abbiamo ideato vari trucchi per ovviare al problema, ma questa e un'altra storia e ve ne parlerò in un altro post.
Tornando alla ricetta in questione, secondo il mio modesto parere (ma sopratutto secondo il mio forno capriccioso) per ottenere delle patate croccanti sono:

  • Dei tuberi a pasta gialla, spesso sui cartellini del supermercato o sulle confezioni stesse è indicato se la cottura più adatta è in forno o meno. Quelle bianche sono farinose e si sfaldano facilmente, e non sono buone per cucinare dei piatti in cui è necessario che rimangano sode.
  • Abbondante olio. Usando una teglia antiaderente probabilmente di potrebbe omettere e ridurre le calorie, ma io lo trovo indispensabile per ottenere una doratura uniforme, sia delle patate che del pagrattato. Non essendoci grill, questo è l'unico modo per ottenere una doratura uniforme insieme a...
  • L'alta temperatura. Duratura croccante e interno morbido e non asciutto. Yum!
In questo modo le patate saranno croccanti pue essendo tenere all'interno, e il pangrattatato farà la crosticina croccante senza ammollarsi.